FONDI PER CARESTIA

Nel corso dell’ultimo anno una gravissima siccità ha colpito la contea di Laikipia e la regione di Rumuruti: non ha piovuto per mesi interi (dall’autunno 2016 fino all’inizio dell’estate 2017) e la stagione delle piogge, che abitualmente inizia verso il mese di aprile, sembrava non arrivare mai.

Le conseguenze sull’ambiente, l’agricoltura, la pastorizia e le popolazioni locali sono state devastanti: la vegetazione e i campi coltivati erano arsi dal secco, dei fiumi, ormai prosciugati, rimaneva solo qualche pozza di acqua qua e là, gli animali selvatici e da allevamento morivano ai lati delle strade e si è arrivati a dover chiudere il macello di Rumuruti, proprio perché non c’era più nulla da macellare.

La carestia e la fame si sono abbattute sulla popolazione: i popoli di pastori nomadi hanno iniziato a migrare in massa alla ricerca di nuovi pascoli, mentre chi è rimasto ha visto i campi impoverirsi, il mercato svuotarsi dei prodotti di prima necessità e i prezzi di quel poco rimasto lievitare a cifre da capogiro.

E così ancora una volta a farne maggiormente le spese sono stati, come sempre, i più poveri, gli ultimi degli ultimi, le famiglie senza reddito né lavoro che, già in difficoltà in periodi di normalità, hanno visto peggiorare ulteriormente la propria condizione.

La Missione di Rumuruti è subito intervenuta a sostegno delle famiglie più povere e in difficoltà, distribuendo loro farina e un contributo in denaro per acquistare alcuni prodotti di prima necessità. Per rendere un’idea per assistere circa 120 persone vengono messi a disposizione 20 sacchi di farina (per un costo complessivo di circa 900 euro) e 35.000 scellini (circa 350 euro). In questo modo per ogni persona sono disponibili circa 8 kg di farina al mese.

La farina usata qui è una farina di mais bianca con cui è possibile preparare una specie di polenta (ugali in swahili) a cui in genere viene aggiunta la sukuma: vegetale in foglia, simile alla nostra verza, abbastanza nutriente e poco costosa che le famiglie acquistano grazie agli scellini ricevuti in contanti. Si ricava così il sukuma wiki (ugali e sukuma) che è il pasto per eccellenza dei più poveri e può bastare anche per una settimana. Con i contanti distribuiti a volte è possibile acquistare, oltre alla sukuma, anche sale e zucchero.

Quando è possibile viene distribuita anche della farina di miglio con cui si prepara l’ujii, una specie di porridge composto da acqua, latte, farina e zucchero; la maggioranza della popolazione, però, lo prepara solo utilizzando l’acqua torbida dei fiumi, perché non può permettersi di comprare latte e zucchero.

Africa nel Cuore ha iniziato a sostenere l’intervento della Missione di Rumuruti, raccogliendo fondi con i quali è stato possibile contribuire all’acquisto della farina di mais che, nel periodo di maggior carestia, è stata comprata in Uganda, dove i prezzi erano più favoreli rispetto al Kenya.

A partire da luglio e agosto, finalmente, in alcune zone sono tornate le piogge, spesso però in forma di nubifragio o di “bomba d’acqua” (ha addirittura grandinato nella zona di Nyahururu) e questo ha creato ulteriori problemi: la pioggia torrenziale, a contatto con il terreno secco, spazza via ogni cosa, rendendo ancora impossibile seminare i campi, però pian piano i fiumi si stanno riempiendo di nuovo ed è stato possibile raccogliere un po’ di acqua nei tank.

Attualmente la situazione è in leggero miglioramento: in alcune aree la popolazione è riuscita a seminare e raccogliere pochi prodotti (quali sukuma, fagioli e pomodori). La Missione di Rumuruti continua nell’opera di distribuzione di farina e aiuti alle famiglie più bisognose e Africa nel cuore continua a sostenere quest’attività raccogliendo fondi con il prezioso contributo di tutti voi.